Olio su tela 70x50cm aprile 2006
©riproduzione(anche parziale)vietata senza il consenso dell’Autore
Sembra un vaso di fiori banale e scontato … invece nella mente dell’artista questo dipinto è non solo un inno alla libertà,ma anche un grido di liberazione della natura verso l’uomo che la sta devastando e recidendo(in senso metaforico)privandola del diritto di crescere,procreare ed anche … morire nella sua casa,che ha come tetto … solo un cielo di stelle.
Per me,prendere un qualsiasi animale,un pinguino,un leone,un orso polare e portarlo in salotto è come mettere un uccellino in gabbia …. lo stesso concetto riguarda i fiori. Questi ultimi mi piace vederli crescere nel mio giardino o in campagna piuttosto che in un vaso. I fiori recisi si possono usare solo per fare un dono,o un rito sacrificale a Dio,ai nostri cari defunti. Infine i fiori si possono recidere per essere donati ad una donna amata.
Ed allora ,l’artista amico della natura,compie un gesto folle, quasi vandalico,recidendo i gambi dei fiori che sono … in gabbia nel vaso,e sezionando pure il vaso,il che è come abbattere la prigione creata dall’uomo sulla natura per dar modo ai fiori di scappare finchè sono in tempo.Attorno ai fiori volano alcune farfalle dai mille colori … i colori dell’allegria,della passione,della pace ,della serenità che piangono perché non possono più succhiare il buon nettare dai fiori ed eseguire il compito importante dell’impollinazione dei fiori. Anche i fiori corrispondono con lacrime di dolore a questo dramma collettivo e piangono lacrime amare.
Sergio Lai
Aggiungi commento